Qualche tempo fa, qualcuno mi ha raccontato di una frase che aveva letto su un muro in un ristorante. Sì, avete capito bene, un ristorante! Ora, chi si aspetterebbe di trovare una perla di saggezza tra un piatto di spaghetti e un bicchiere di vino? Eppure, questa frase mi ha colpito: “Tutto ciò che attrai nella tua vita è il riflesso della storia in cui credi e che continui a raccontarti”.
Pare che sia stata scritta da Farshad Asl, un autore e speaker piuttosto noto. E sapete una cosa? Questa frase ha davvero un suo perché.
All’inizio ero un po’ scettica. Insomma, tutta questa storia della “legge dell’attrazione” sembra avere senso solo per chi vive su una nuvola di spiritualità. Però, guardandola da un altro punto di vista, questa frase dice qualcosa di molto importante: riassume perfettamente il potere del Self-Talk, quel dialogo interiore che tutti noi abbiamo costantemente. E che, diciamocelo, spesso è il nostro peggior nemico.
Il primo ostacolo nella nostra autorealizzazione non è ciò che dicono gli altri. No, il vero nemico è quella vocina interiore che ci dice che non ce la faremo, che siamo inadatti, che tutto andrà a rotoli. Non è questione di credere che le nostre parole possano cambiare il destino, ma è certo che il Negative Self-Talk può avere un impatto devastante sulla nostra vita.
I Danni del Negative Self-Talk: La Trappola della Vocina Interiore
Cynthia Kane, autrice di *Talk to Yourself Like a Buddhist*, descrive il Negative Self-Talk come quella forza che ci tiene bloccati, facendoci dubitare di noi stessi e impedendoci di esplorare nuove esperienze. E diciamocelo, chi di noi non ha mai sentito quella vocina che ci dice quanto siamo inadeguati, che non dovremmo nemmeno provarci perché tanto falliremo?
Immaginate la scena: siete lì, pronti per una presentazione importante o per un appuntamento che aspettavate da tanto. Ecco che la vocina fa capolino: “Non ce la farai! Farai sicuramente una figuraccia! Non sei abbastanza bravo!”. E a peggiorare le cose, ecco anche il pensiero sul pensiero: “Oddio, sto andando in panico! Perché sono così nervoso? Non dovrei esserlo, sono un disastro!”.
Alcuni dicono che questa vocina sia l’eco delle voci delle figure adulte che ci hanno cresciuto, come genitori, insegnanti, o zii. E può anche essere vero. Ma sapete una cosa? A me interessa più il futuro che il passato. Qualsiasi sia l’origine del Negative Self-Talk, è ora di prenderlo per quello che è: un pensiero, e nulla più.
Come Trasformare il Negative Self-Talk in un Alleato
Ora, non sto dicendo che dobbiamo combattere questa vocina interiore come se fosse un nemico da sconfiggere. No, perché a dirla tutta, cercare di zittire quei pensieri negativi spesso non fa altro che renderli più forti. Invece, dobbiamo imparare a riconoscerli e, soprattutto, a non berci tutto quello che dicono.
Sapete cosa mi ha aiutato? Capire che non sono i miei pensieri, ma una persona che pensa. Sì, ho quella vocina che mi dice che andrà tutto male, ma non devo crederci. Posso semplicemente osservare quel pensiero, ringraziarlo per essersi fatto vivo e poi… andare avanti.
Lo psichiatra Abraham J. Twerski ci avverte che il Negative Self-Talk può diventare una profezia che si autoavvera. Ma non c’è nulla di magico in questo. È solo che, se ci convinciamo di fallire, tendiamo a comportarci in modo da confermare quel fallimento. Se ci consideriamo dei perdenti, inizieremo a vivere come tali, e alla fine, indovinate un po’? Finiremo per diventarlo davvero!
Come Cambiare la Tua Narrazione Interiore
Ma allora, come cambiare questa narrativa interiore? Il trucco è semplice: smettere di lottare contro quei pensieri e iniziare a costruirne di nuovi. Quando arriva un pensiero negativo, non provare a scacciarlo via. Piuttosto, ringrazia la tua mente per aver fatto il suo lavoro, riconosci che quel pensiero non ti serve e poi passa a qualcos’altro.
Ecco qualche consiglio pratico:
- Riconosci il Negative Self-Talk: Il primo passo è notare quando la tua mente sta iniziando a raccontarti una storia negativa. Una volta riconosciuto, reindirizza la tua attenzione verso qualcosa di più positivo e costruttivo. Non si tratta di ignorare i problemi, ma di non lasciarti sopraffare da pensieri inutili.
- Parla a te stesso come a un amico: Se ti rendi conto che stai iniziando a criticarti in modo feroce, chiediti: “Direi queste cose a un amico che amo?”. Se la risposta è no, allora smettila subito! Sostituisci quel pensiero negativo con qualcosa di più gentile e incoraggiante.
- Pratica il self-care: Il journaling può essere un ottimo strumento per prendere le distanze dai pensieri negativi e rinforzare quelli positivi. Scrivi tutte le ragioni per cui sei fantastico in quello che fai, celebra i tuoi successi, anche i più piccoli, e ricorda a te stesso quanto sei grato per ciò che hai.
- Sfida te stesso: Sì, hai capito bene! A volte la mente ci dice di evitare qualcosa perché è spaventosa o difficile. Ma quando accettiamo queste sfide e le affrontiamo, scopriamo che non erano poi così terribili. E soprattutto, ci dimostriamo di essere più forti di quanto pensavamo.
Evita il Doomscrolling e Scegli la Positività
Un altro consiglio pratico? Evita il doomscrolling! Tutti noi siamo tentati di scorrere senza sosta le notizie sui social, riempiendoci la testa di contenuti che ci fanno arrabbiare o ci deprimono. Ma questo non fa altro che alimentare quella narrativa negativa di cui parlavamo prima. Se ti accorgi di fare doomscrolling, fermati. Scegli consapevolmente di dedicare il tuo tempo a qualcosa di più edificante. Parla con un amico, leggi un buon libro, fai una passeggiata. Insomma, fai qualcosa che nutra la tua anima, non che la svuoti.
Quindi, cari lettori, ricordate: la vostra narrativa interiore è nelle vostre mani. Non si tratta di trasformare ogni pensiero negativo in un arcobaleno, ma di imparare a scegliere consapevolmente quali storie raccontare a voi stessi. E fidatevi, con un po’ di pratica, diventerete i migliori narratori della vostra vita!